Il risveglio di un gigante

Film documentario sulla vita di Veronica Giuliani, un gigante di santità

Dopo un inspiegabile oblio, in suo onore, all’improvviso – quasi come un segno celeste per i nostri tempi – nascono nuove associazioni di fedeli, vengono scritti nuovi libri, innalzati santuari, girati film. Sembra proprio che sia scoccata l’ora di santa Veronica Giuliani (1660-1727), «il più sublime e necessario soggetto di studio che si sia prodotto dopo il Vangelo» (così Benjamin Dausse, membro corrispondente dell’Accademia francese delle Scienze); «nessuna creatura umana, tranne la Madre di Dio, fu ornata più di lei di doni soprannaturali» (papa Leone XIII).

Orsola Giuliani nasce a Mercatello sul Metauro, paesino poco distante da Urbino, il 27 dicembre 1660. È la più piccola tra cinque sorelle, quattro diventeranno suore. Come il padre, neanche il vescovo vuole che Orsola (questo il suo vero nome) entri in convento: è troppo giovane e troppo bella, meglio darla in sposa ad un rampollo della nobiltà locale. Le lacrime della fanciulla, però, fanno sì che il vescovo accetti la sua consacrazione dandole il nome (provvidenziale) di Veronica. Colei che per gli agiografi sarà la “Veronica” della Via Crucis scelse per sé il più povero convento delle cappuccine della zona, quello di Città di Castello, vicino a Perugia.

Il regista è il vimercatese Giovanni Ziberna, che a Gorizia ha fondato la Sine Sole Cinema, casa di produzione cinematografica, e che, cresciuto alla scuola di Ermanno Olmi, ha lavorato con maestri del cinema come Abbas Kiarostami e Ken Loach. La sua vicenda personale (e quella di sua moglie, Valeria Baldan, co-regista del film) è piuttosto singolare: ateo e non battezzato deve la sua conversione proprio alle vicende legate alle riprese del film sulla santa: incontri e “coincidenze” eccezionali che hanno totalmente stravolto la sua vita.

Proiezioni:

  • (Ingresso libero)